L'INFINITO CARROZZONE DEI BUROCRATI




Il governicchio italiano, assurto a notorietà internazionale per il tristissimo record dei decessi, ha aggiunto al suo palmares anche quello della moltiplicazione dei burocrati addetti alla gestione delle c.d. “fasi” della bolla coronavisur.  
Dopo il carrozzone di personaggi reclutati tra i partecipanti  a varie lobby, per gestire la fase 2 (sic!) ora  è stato designato, per espletare un compito del tutto imprecisato, un nuovo boiardo, tale dott. Arcuri Domenico.
Mentre incombe su milioni di persone lo spettro della disoccupazione, il governicchio moltiplica i posti di dirigenza parassitaria a dismisura, creando organismi del tutto inutili in cui colloca i propri sodali.
Il palmares di questo soggetto parla da sè. Altri hanno già verificato come anche Arcuri appartenga ad una qualche lobby più o meno segreta.
Noi rileviamo come fosse ai vertici della società di revisione Deloitte quando questa venne coinvolta nel crak Parmalat. In quella vicenda vennero condannati due revisori di Deloitte&Touche, Adolfo Mamoli e Giuseppe Rovelli. Inoltre nel 2007 la medesima società corrispose  a Parmalat S.p.a. la somma di 149 milioni di dollari per risarcimento dei danni.
I compiti effettivi delegati ad Arcuri sono i seguenti: 
- sostenere all'infinito il fondamento della gravità del covid 19, al fine di puntellare le azioni precedenti e successive del governo;
- mantenere in vita il mito della straordinarietà dell’emergenza, per preparare il terreno all’assoluzione dei burocrati che hanno causato, con la loro incapacità, la drammatizzazione dell’evoluzione della mortalità, in Italia,  di questa influenza. 
In adempimento ai compiti assegnatigli, ha rilasciato alla stampa una dichiarazione d’esordio gravemente manipolatoria.
Alleghiamo la comunicazione inviatagli ieri. Non vale la pena perdere molto tempo, ma deve rimanere traccia della comprensione anche di questo tassello della bolla coronavirus. 


Egregio dott. Arcuri,

Lei ha citato i morti civili sotto le bombe angloamericane, indicandoli correttamente in 2000 circa. Ha omesso di ricordare che, tra di essi, vi furono circa 300 bambini sommersi dalla macerie di una scuola...
Dopo aver citato i morti per i bombardamenti di Milano, tuttavia, non ha indicato comparativamente i morti di coronavirus di Milano, ma ha fornito, suggestivamente, i morti dell’intera Lombardia, ed ha così attuato uno stravolgimento logico sistematico della realtà. A Milano, i dati sui morti per coronavirus non si conoscono. Si conoscono i morti con coronavirus, indicati in circa 500. Pertanto, la comunicazione corretta avrebbe dovuto affermare
1)    che i morti sono le bombe furono a Milano 5 volte più alti di quelli deceduti con coronavirus.
2)    che il numero dei morti direttamente riconducibile al coronavirus, l’unico che dovrebbe essere conteggiato, come si fa in tutti gli altri Paesi, non si conosce, ma sicuramente è minore del 10%, sulla base dei dati epidemiologici diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità;
4)    che dato del 10 % da Lei assunto – a prescindere ora dalla sua veridicità - non è “neutro”: se esso è conseguenza di un sistema sanitario ridotto all’osso dei disservizi interni ad esso, questi divengono concausa diretta della mortalità. Invece di elogiare retoricamente il sistema sanitario, Lei sarebbe stata tenuta a svolgere un’indagine sull’anomalia rappresentata dalla circostanza da Lei affermata che il nostro Paese è l’unico al mondo ad avere un rapporto di contagiati morti superiore al 10%. E’ assodato che esso non deriva da un maggior numero di più tamponi fatti in Italia rispetto a tutti gli altri Paesi europei. A tacere del fatto che i nostri tamponi, secondo una autorevole parte della comunità scientifica, presentano un falso positivo di oltre l’80%;
3)    che il numero dei morti, a Milano come in Lombardia, non può trascurare il fattore stagionale, perchè il covid 19 è un coronavirus, come gli altri diffusisi negli anni precedenti, che si diffonde particolarmente nella stagione fredda. Occorre, quindi, che vengano assunti come referente i dati di mortalità degli ultimi 5 anni nel periodo dicembre-fine aprile e confrontati con quelli di quest’anno, per poter effettuare dei confronti fondati.
Lei ha rilasciato, pertanto, una dichiarazione di forma e contenuto volutamente suggestivo, perché ha assimilato dati non omogeni, ha attribuito un numero di decessi ad un fattore che non è provato che li abbia provocati ed ha evitato di valutare la concausa essenziale della divaricazione della mortalità tra l’Italia e gli altri Paesi.
Fermo restando che, insieme ad altri colleghi, stiamo valutando se le sue dichiarazioni siano solo non precise o non abbiano, piuttosto, anche connotati di rilevanza giuridica civile e penale, osservo che esse, formulate dall’alto dell’autorità del Suo ruolo pubblico, ed enfatizzate dalla stampa, sono altamente e suggestive e pericolose per i cittadini.

Poco distinti saluti

Milano 19/4/2020                                                    avv. Mauro Sandri

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