Le
analisi dei “recriminazionisti” contro Europa, Germania, Olanda
Francia, ecc.., polemica che invade il WEB in questi giorni, sono, in
genere, alimentate da persone egregie e raggiungono persone intelligenti
che le assumono come determinanti per i loro giudizi.
Si impone, pertanto, una analisi del loro fondamento prima di proseguire ad approfondire la vera problematica urgente del momento: l'affare coronavirus.
Il limite che le contraddistingue è quello di non valutare una circostanza essenziale: vale a dire che il danneggiamento dell’economia dovuto all'emergenza sanitaria non ha risparmiato alcun Paese europeo. Enfatizzare
una presunta frattura tra l’Italia e l’Europa è, pertanto, operazione
ermeneutica errata in fatto, non realistica, e che elude la situazione
effettiva.
La paventata “fine dell’ Italia come la Grecia” è, in realtà, un rischio che corre ciascun paese europeo.
L’approccio
dualista antagonista: soluzione dei problemi economici italiana contro
quella del resto d’Europa è, pertanto, viziato da inaccettabile
disonestà.
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Solo
chi non conosce i dati reali può seminare un inutile rancoroso spirito
di recriminazione e vittimismo, tra l’altro del tutto sterile, nei
confronti degli altri Paesi europei.
La tabella più sotto chiarisce la realtà.
In verde sono segnalate le voci congrue, in giallo
quelle border line, in rosso quelle che attestano un "rischio paese".
L’Italia è un Paese virtuoso. Ha buoni voti in 3 materie su 5 ed è nella
sufficienza in una altra materia. Non va bene solo con riferimento al
debito pubblico, come è arcinoto. Stanno molto peggio paesi come
l’Olanda, malgrado sia un paradiso fiscale, il Regno Unito ed altri. Il rischio MES lo hanno più loro di noi. Se
avessimo una politica estera adeguata, non avremmo bisogno di battere i
pugni, urlare istericamente contro i partner: sarebbe sufficiente
informarli… Asteniamoci quindi dal cercare il nemico fuori, e vediamo di
lavorare per toglierci d'intorno quello veramente pericoloso che
abbiamo in casa.
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Il
modesto, e non veritiero, messaggio di scontro sul MES va relegato
all'interno della ininfluente polemica partitica interna, perchè è una
fuorviante, irrilevante, variabile della medesima.
Dove
era l’opposizione che sbraita contro il MES quando il governicchio
attuava le misure autodistruttive dell’economia e della vita sociale che sono state la premessa per l’introduzione del MES?
Non
sarebbe stato più opportuno che la c.d. opposizione tale fosse stata al
momento in cui si sarebbe potuto impedire lo scempio della dignità del
popolo?
La polemica contro il MES è, in questo frangente, un penoso tentativo delle c.d opposizioni di mettere un argine tardivo ed insufficiente alla
loro responsabilità per le misure attuate dal governicchio e condivise
con il medesimo che hanno provocato l’ abnorme attuale crisi personale
ed economica.
Le opposizioni sono responsabili, né più né meno del governicchio, della crisi attuale.
Avrebbero
dovuto impedire la decretazione ministeriale, mobilitare l’opinione
pubblica informandola correttamente sulla necessità non di chiudere il
Paese, ma di risolvere concretamente l’emergenza sanitaria rafforzando
le strutture di prevenzione e di terapia.
Manovre che sarebbero costate poche risorse ed avrebbe funzionato immediatamente.
Ed invece le sedicenti opposizioni sono state una stampella decisiva per il governicchio, assecondando il panico irrazionale e sterile da questo iniettato come un veleno nell’ opinione pubblica.
Su questo terreno è germinata l’inutile dannosa folle controproducente legislazione d’emergenza che ha prostrato il Paese.
Le opposizioni, tra l'altro, occupavano i posti di responsabilità nelle regioni più colpite, che sono anche le più ricche d’ Italia. Se avessero voluto, avrebbero potuto risolvere l’emergenza.
La
condivisione della menzogna coronavirus come malattia inarginabile è un
marchio indelebile che delegittimizza queste opposizioni.
Non
vanno seguite quando diffondono una inutile polemica sulla marginale
problematica MES, perché o sono scarse o sono complici: in entrambi i
casi è inutile crearle come interlocutrici.
E’
tempo di farla finita di farsi portare a spasso rimurginando
recriminazioni “contro qualcuno” (Europa, Germania, Olanda ecc…) che hanno solo la funzione di valorizzare qualcun altro, tuttavia, anche esso colpevole dell’attuale stato di cose.
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Si
può essere d’ accordo sul pericolo potenziale rappresentato dal MES, si
può concordare sulla censura al comportamento guascone dei Paesi
nordici, è pacifico che abbiamo un governicchio inadeguato, (inutile
perdere tempo nel pungolarlo; è scarso ed idiota nella migliore delle
ipotesi, e va semplicemente rimosso al più presto), ma, in questo
frangente, sono considerazioni recriminatorie irrilevanti, distrazioni
rispetto alla necessità di affrontare e risolvere il vero problema.
L’essenziale missione di questo momento è quella di comprendere
e dichiarare apertamente che il covid 19 è una emergenza inesistente,
ed individuare chi e quale effetto abbia determinato la bolla sanitaria
sugli assetti finanziari globali e, conseguentemente, impedire che si
realizzino gli esiti voluti da chi la bolla l’ha costruita. La polemica
sul MES è pericolosa perché fa correre il concreto rischio di distrarre
l’attenzione dal tentativo di portare all'incasso, da parte dell'ideatore e beneficiario, le premesse seminate con l'affaire coronavirus.
Anzi peggio: chi urla contro il MES e non analizza la realtà attuale, rischia di farci cadere, con il contenuto che licenzia nelle proprie invettive, proprio nella fauci della belva che ha inventato il coronavirus.
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