IL PIANO GEOPOLITICO DELL’ AFFARE CORONAVIRUS



La diatriba su come sia nato e si sia sviluppato il virus covid 19, di chi lo abbia creato e se sia stato creato in laboratorio o meno è, ovviamente, molto rilevante, ma rimane secondaria, perché il virus è null’altro se non un'influenza grave che, se adeguatamente gestita, avrebbe causato in Italia gli stessi decessi avvenuti negli altri Paesi e, pertanto, avrebbe avuto un impatto del tutto trascurabile. 
Il focus effettivo va diretto sulla comprensione della ragioni della sua irrealistica amplificazione, perché è attraverso questa deformazione della realtà che si è pervenuti alla situazione di emergenza personale ed economica che attualmente viviamo.
Bisogna ribadire, con forza, che non è stato il virus, in sè gestibile, ma la sua dilatazione mediatica compulsiva, pervenuta sino al lavaggio del cervello, che ha creato il dissesto dell’ economia reale, si badi bene, non di quella finanziaria.
L’analisi anche del segmento “politico” della nascita e diffusione del covid 19 appare, tuttavia, matura per essere inquadrata nella sua corretta luce.
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Va premesso come sia del tutto ininfluente rifarsi alle affermazioni dei medici e virologi italiani che hanno visibilità mediatica o seguire le tesi dei giornalisti del mainstream del nostro Paese. Non sono una fonte perché non sanno nulla e devono semplicemente ripetere le considerazioni che altri, e cioè chi li ispira, ordinano loro di formulare. Probabilmente non sono nemmeno autorizzati ad approfondire effettivamente cause e rimedi del virus. Il businesses vaccinale è, infatti, troppo importante perché gli USA possano correre il rischio che sia appannaggio di una loro colonia di secondo piano quale è l’Italia.
A riprova di quanto affermato, invito a scorrere la rassegna stampa di qualche giorno fa. Il Corriere della Serva, locomotiva del mainstream, (quindi letto questo, letti tutti), sosteneva che la comunità scientifica, in particolare quella italiana, avesse accertato che il virus non potesse essere una creazione di laboratorio, né potesse essere una modifica di un precedente virus effettuata in laboratorio. I virologi e medici “ufficiali” sarebbero pervenuti a questa convinzione dopo loro “indagini di laboratorio” effettuate sul genoma del virus. Tali esiti non risultano pubblicati, girano solo delle foto del tutto confuse e sostanzialmente irrilevanti. I “giornalai” nostrani si sono tutti uniformati a tale imput con la solita indolente superficialità che impedisce loro di approfondire qualsiasi argomento.  
Suscita una risata compulsiva, purtroppo molto amara, ritenere che la sedicente comunità scientifica ufficiale del nostro Paese abbia una qualche legittimazione ad essere considerata una interlocutrice seria visti i disastri a cui ci ha condotti seguirne le catastrofiche, generiche, ondivaghe prese di posizione.  
I boriosi medici che gonfiano il petto davanti alle telecamere o che sono ospitati con tanto di foto sui giornali devono essere valutati come vanagloriosi millantatori e nulla più. Approfondiremo in altro post il motivo per cui essi sono stati “scelti” ed insigniti della qualifica di consulenti ufficiali dalle autorità politiche del nostro Paese. Non si tratta, infatti, di un atto asettico, ma di una determinazione discrezionale che se è andata in un senso piuttosto che in un altro è perché si sono voluti esiti negativi
Le uniche fonti scientificamente valide sono quelle che hanno poco spazio nei media, ed in particolare quelle riconducibili alle posizioni espresse dai prof. Tarro, dal dr. Montanari e dal dott.Mozzi, ma anche da tanti altri.
Se si fossero scelti questi consulenti si sarebbero, probabilmente, salvate moltissime vite umane. 
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Sgombrato il campo dall’ equivoco sulla rilevanza delle affermazioni dei medici e virologi italiani “ufficiali”, nel quale va lasciato pascolare solo chi proprio si ostini a non  capire, occorre esaminare il contenuto dei termini effettivi del dibattito scientifico e politico che si sta sviluppando al livello dei Paesi che possono conoscere, sia perché ne hanno gli strumenti, sia perché in condizioni di poterlo farlo. Sotto quest’ultimo profilo è l’intera Europa ad essere completamente fuori dai giochi. 
Va licenziata una ulteriore precisazione.
Gli USA vogliono conservare il monopolio della ricerca e non consentono a nessuno dei loro Stati satelliti di poter effettuare una vera sperimentazione.
E’ espressamente vietato agli europei, come ai ricercatori di altri Stati nella zona di influenza USA, indagare seriamente ed approfonditamente su cause, origini, rimedi del virus covid 19. Devono limitarsi a gestire, con più o meno indipendenza, gli esiti del virus e null’altro. 
Quando leggete di ricerche in Italia, Francia, Germania, Olanda sappiate che è solo fumo negli occhi, fuffa totale. Tutt’al più, se qualche ricercatore, al di fuori degli USA, approderà, con gli scarsi mezzi di cui gli è consentito l’utilizzo, a qualche risultato, dovrà preventivamente cederne diritti di scoperta e diritti di utilizzo agli USA, senza se e senza ma. 
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Va rammentato, ai tanti che non lo sanno, che la scoperta del computer portatile, oggi identificato dall’acronimo inglese P.C. si deve all’ing. Pier Giorgio Perotto, che lavorava all’Olivetti. Quindici anni prima della, mai esistita, cantina di Steve Jobs, l’idea di tenere un computer sulla scrivania venne realizzata da un geniale squadra di ingegneri italiani. Il lancio avvenne il 14 ottobre 1965 a New York, con un successo, ovviamente, dirompente.  Capirono immediatamente le potenzialità della P101 (il nome assegnto alla macchina) gli scienziati della Nasa, che ne acquistarono quarantacinque esemplari per compilare le mappe lunari ed elaborare la traiettoria del viaggio della missione Apollo 11, quella che nel 1969 passò alla storia per l’ammaraggio, oggi molto contestato, sulla luna.
La nostra azienda fu immediatamente rapinata dell’invenzione nel silenzio totale della politica, che permise questo furto perché non voleva opporsi con la forza ai predatori, essendo complice dei medesimi in danno agli interessi del popolo.
La Hewlett Packard, nel 1967, copiò integralmente i brevetti di Olivetti e cominciò a produrre anch’essa  P.C.  
Essa versò 900 mila dollari all’azienda italiana, a titolo di indenizzo per la rapina industriale,  una assoluta miseria, una finzione giuridica risarcitoria che consentì di aggirare il divieto di copiare i brevetti del Programma 101. 
Cominciò ad essere commercializzato il nuovo modello HP 9100. La Olivetti fu costretta a rinunciare al businness dei computer ed a restringere il proprio campo d’azione ed i propri investimenti nel misero alveo delle macchine da calcolo e da scrivere : settori in via di estinzione proprio perchè resi obsoleti dalla invenzione del PC.  Dopo pochi anni una delle imprese più gloriose del nostro Paese fallì proprio ed esclusivamente per il furto subito con la forza.
Immaginatevi a parti contrapposte se sarebbe mai stato permesso ad una azienda italiana di sottrarre brevetti per oggetti di questa rilevanza ad una impresa USA indenizzandola con pochi spiccioli…Conoscete questa storia? Ve l’ hanno spiegata con chiarezza i nostri sedicenti mezzi di informazione? Soprattutto vi hanno spiegato i motivi in forza dei quali una simile grandiosa scoperta non sia stata capitalizzata dal nostro Paese? Vi hanno spiegato il percorso attraverso il quale una simile scoperta è finita in mani ad imprese USA? La risposta è, ovviamente, negativa. Il servilismo, senza ritegno, che contraddistingue i collaborazionisti che sono ai vertici del nostro Paese, è arrivato a sostenere, attraverso il  quotidiano La Stampa, che sarebbe stata la “concorrenza” a ridimensionare Olivetti. Se fosse esistita una vera libertà di impresa i brevetti sarebbero stati efficaci per decenni e non avrebbero potuto essere neutralizzati con la carità erogata da HP e, sopratttutto, Olivetti avrebbe potuto continuare, perlomeno, a lavorare nel settore PC, magari in posizione secondaria. Invece le fu proprio vietato proseguire. Le venne lasciato un po’ di spazio, giusto per salvare le apparenze, fino a quando non venne ideato un nuovo software. Al sistema DOS subentrò WINDOWS, anch’esso prodotto americano. Il cerchio si chiuse. Poi lo stato americano intervenne direttamente assumendo come vettore una piccola società denominata Apple. All’interno della stessa implementò i migliori programmatori. Se guardate con attenzione il film “Forrest Gump”, in assoluto uno dei prodotti cinematografici più zeppi di messaggi subliminali, trovate una scena il cui Forrest compra azioni Apple e le consiglia. L’acquisto lo rende ricco. Il buon combattente della guerra in Vietnam è giustamente ricompensato… Al di là della invenzione della leggenda di Steve Jobs, buona per i creduloni, Apple, come Amazon, è un prodotto che non dovrebbe avere la mela come simbolo, ma la bandiera a stelle e strisce…Un copione vecchio, quello della Olivetti. Era già successo con Meucci, vero inventore del telefono, espropriato manu militari da Bell… Quindi, tanti studiosi volonterosi di politica che continuano ad abbaiare di una diatriba Europa-Italia, riflettano con maggiore profondità:  l’Italia, l’Europa e gli altri paesi satelliti USA, quali Giappone, Corea, che ne avrebbero i mezzi e le capacità, non fanno alcuna vera ricerca perché non la possono fare, essa è monopolio esclusivo della superpotenza americana. Può sfuggire a questo diktat solo qualche ricercatore isolato, fuori dal sistema “avanti i peggiori”, che connota la c.d. scienza ufficiale. Ve ne sono tanti di grandissima capacità in Italia, in Europa, in  Giappone, ma non vengono dotati, volutamente, di mezzi adeguati.  
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Negli ultimi giorni è avvenuto un riposizionamento netto, un  cambiamento radicale di approccio sulla genesi del virus.
Dopo che si era sostenuto che non fosse ricavabile o modificabile in laboratorio, si è pervenuti a sostenere l’esatto contrario.
Il tema era stato posto all’attenzione già a febbraio di quest’anno dal governo cinese, ai suoi massimi livelli. Un vice ministro aveva aveva accusato gli USA di averlo portato in Cina al seguito di proprie truppe in occasione di una manifestazione sportiva. La notizia era stata oggetto di una sostanziale censura da parte dei servili media europei. Relegata in poche righe marginali ed immediatamente rimossa. 
Aveva goduto di una certa diffusione nei canali informativi effettivi, quelli impropriamente definiti come "alternativi".
L’accelerazione sulla problematica si deve, in un primo momento, al prof.Montagner, premio Nobel per la medicina. Lo scopritore dell’AIDS  ha precisato che, sulla base delle ricerche da egli effettuate, sarebbe emerso che la descrizione del genoma del coronavirus presenti “la sequenza dell’Aids” e che la stessa sarebbe “stata inserita nel genoma del coronavirus per tentare di produrre un vaccino”. Una verità scientifica che, per Montagnier, rafforza l’ipotesi secondo cui il Covid-19 “è stato manipolato e rilasciato accidentalmente da un laboratorio di Wuhan nell’ultimo trimestre del 2019”. 
Dopo pochi giorni la stampa internazionale ha riportato la notizia che l’intelligence e i funzionari USA stanno indagando sulla possibilità che il coronavirus abbia avuto origine in un laboratorio a Wuhan, non in un mercato, e sia arrivato alla popolazione in modo accidentale. L’emittente  Fox News aveva pubblicato, qualche giorno prima, un report in cui si affermava che il virus sarebbe nato in laboratorio non come arma biologica, ma come parte degli sforzi della Cina per competere con gli USA e dimostrare la sua superiorità sul piano della ricerca sui virus. Il cambiamento di rotta sarebbe l’esito, altresì, delle indagini sull’origine del coronavirus effettuate dal Washington Post. Il giornale ha dichiarato di avere ottenuto dei documenti riservati in cui si riporta che tra fine 2017 e inizio 2018, quindi due anni prima dello scoppio dell’attuale covid 19, i funzionari dell’ambasciata USA in Cina avevano avvertito dei gravi problemi di sicurezza nel laboratorio di Wuhan che studiava i coronavirus sui pipistrelli, chiedendo di intervenire. Buoni ultimi sono arrivati i media italiani. Il TG 5 ha ripreso la notizia solo per puntellare la posizione USA contro la CINA.  Se è vero, quindi, non ci sono prove che il nuovo coronavirus della COVID-19 sia stato creato artificialmente, come afferma Xiao Qiang, ricercatore della School of Information dell’Università della California a Berkeley, “ciò non equivale a dire che non proviene da un laboratorio dove per anni sono stati testati i coronavirus di pipistrello su altre specie”.
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Mentre a livello scientifico il dibattito è ancora aperto, a livello politico le posizioni sono ormai chiare: Cina e USA si accusano a vicenda di avere creato il virus e di averlo diffuso, quindi, che esso sia una creazione di laboratorio. I cinesi sono più drastici e sostengono che gli americani avrebbero agito con dolo, questi ultimi, più cauti, sostengono l’errore colposo. Se si confermerà la costruzione in laboratorio del virus, la circostanza più probabile è che ci sia del vero in entrambe le posizioni. Potrebbe effettivamente essere stato prodotto negli USA, come sostenuto dal governo cinese, e portato in Cina al seguito delle truppe partecipanti ai giochi svoltasi a Wuhan. L’operazione sarebbe stata posta in essere nel contesto e per le finalità della guerra commerciale in corso, al momento, tra i due Stati.  Per tale motivo gli americani in un primo momento ne rimasero totalmente indenni. I cinesi lo isolarono, lo gestirono nella maniera efficiente ed autoritaria che sappiamo, e lo neutralizzarono in brevissimo tempo. Successivamente lo “restituirono” agli americani attraverso l’infinita rete relazionale di loro connazionali presenti negli Stati Uniti.   Riandiamo alla vicenda del Generale Iraniano Solymani . E’ stato ucciso a gennaio 2020 con un attacco di droni mentre si trovava all’aeroporto di Bagdad. Dopo pochi giorni gli iraniani, per ritorsione, colpirono, con il lancio di decine di missili, due basi dell’esercito americano dislocate in Iraq. Trump affermò che non vi fosse alcuna vittima tra i soldati e nemmeno alcun ferito. Dopo poche settimane trapelò la verità, almeno in parte. L’attacco, lungi dall’essere stato indolore, aveva provocato la morte di decine di soldati americani e causato centinaia feriti. Molti aerei sbarcarono bare e lesionati in ospedali militari della Germania.
La reazione iraniana è stata, tuttavia, ancora più efficace e pesante. Alcuni giorni dopo il lancio dei missili sulla basi irachene, i pasdaran afgani o componenti della milizia “guardiani della rivoluzione”, dotati di tecnologia missilistica iraniana, hanno abbattuto un aereo spia della CIA. Si trattava di uno dei 3-4-aerei più zeppi di tecnologia di spionaggio in dotazione all’ “Agenzia”. Su quell’aereo viaggiavano numerosi ufficiali CIA, NSA (National Security Agency).
Un danno economico e strategico enorme. La notizia non è pressochè circolata in Europa. Fin qui sarebbe stato un fatto rilevantissimo, non certamente da ignorare. La vera notizia era altra ed era quella che ha determinato la mancata diffusione dell’abbattimento. 
Sull’aereo che vedeva a bordo il  Comando mobile della CIA vi era Michael D’Andrea, il celebre e tremendamente pericoloso “Principe Nero”, comandante della Central Intelligence Agency di Langley (Virginia) nelle operazioni in Medio Oriente, lo stratega CIA che avrebbe progettato l’assassinio del generale Qasem Soleimani delle Forze Quds dei Pasdaran. 
Questa straordinaria notizia non ha trovato ospitalità in alcun media italiano e solo in pochi europei. 
Trump è consapevole di quale sia la realtà sul covid 19, ma non può ammetterla perché, dopo la catastrofe dello scontro con l’Iran, sostanzialmente tacitata, minerebbe irrimediabilmente la sua leadership nell’anno delle elezioni ed allora preferisce affermare la notizia della colposità della diffusione del virus da parte dei cinesi, coma aveva precedentemente diffuso la notizia, falsa, che gli USA non avessero subito perdite dall’attacco iraniano. 

L’establishment che comanda veramente in America non perdona il ripetersi di debolezze. Trump non è caduto dopo le accuse di interferenze della Russia nella sua nomina, ma, sicuramente, malgrado i buoni risultati economici, non verrà rieletto come Presidente USA. A meno che non alzi lo scontro con la Cina sul covid 19…

Commenti

  1. https://www.medicinanaturale.biz/la-truffa-del-contagio-e-del-virus-vivo/

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