IMPORTANTE CONFERMA ISTITUZIONALE AL NOSTRO APPROCCIO GIURIDICO PER LA RIPRESA DELL’ECONOMIA.

 



La Presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia si è espressa in relazione alla gestione dell’emergenza.

Nella sua dichiarazione si legge che "la nostra Costituzione non contempla un diritto speciale per lo stato di emergenza" e che la nostra Repubblica ha attraversato varie situazioni di crisi, a partire dagli anni della lotta armata, "senza mai sospendere l'ordine costituzionale", ma modulando i principi sui criteri di "necessità, proporzionalità, bilanciamento, giustiziabilità e temporaneità"

Ciò rappresenta una importante conferma al nostro approccio, diffusamente spiegato nel post “IL PROGRAMMA PER LA RIPRESA: NO ALL’INDEBITAMENTO. SI AL RISARCIMENTO” che si trova sul sito coronavirusclassaction.blogspot.com

Ella si limita, tuttavia, a citare la Costituzione ed omette di menzionare che il Governo italiano è tenuto a rispettare, altresì, luogo il Trattato sull’Unione Europea, con le conseguenze chiaramente esposte nel post sopra citato.
Ci conforta la consapevolezza del diritto di rivolgersi quale ultima istanza alla Corte Europea, ove confidiamo che i giochi di potere della politica italiana non avranno spazio.
La  presa di posizione tecnico-giuridica della prof.ssa Cartabia è comunque fondamentale per la nostra battaglia, che si articola in due ambiti:
1.   quello immediato dell’abrogazione delle disposizioni previste per la “fase 2”, per permettere all’economia di ripartire;
2.   quello processuale della definizione delle responsabilità, colpose o dolose, del Governo in relazione ai danni subiti da imprenditori lavoratori e, per aspetti più generali, dai cittadini nel corso della fase 1.
Nella nostra interpretazione delle parole della prof.ssa Cartabia, infatti, esse pongono un chiaro limite al diritto del Governo di proseguire con l’ideazione di una tragica fase 2, in quanto ciò equivarrebbe a reiterare le violazioni costituzionali già perpetrate nella cosiddetta fase 1. Queste ultime saranno l’oggetto di intervento nella “nostra” “fase 2”, nella quale intendiamo andare fino in fondo nell’accertamento delle responsabilità, con gli strumenti offertici dalla legge e dalla nostra capacità.



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