Il
reddito di cittadinanza – vedi il post “IL MALATO IMMAGINATO” è fondato
sulla concezione della legittimità, anzi il diritto che ci sia un
qualcuno che paga, a prescindere dall’impegno a fare qualcosa in cambio.
Oltre ad aver rappresentato il più diffuso fenomeno di "voto di scambio
mai portato a termine", è’ stato il fondamento delle prove generali di
indebitamento collettivo. l’Italia produttiva è stata costretta a
finanziare l’operazione, obtorto collo e senza essere
interpellata. I fondi per l’operazione, infatti, non venivano stampati
ex novo. Anche un bambino intuisce, quindi, che, se il contadino
raccoglie 100 mele, non ne può vendere 120. ..
I
fondi per finanziare il reddito di cittadinanza, dunque,
rappresentavano i proventi del lavoro – se vogliamo, il raccolto delle
mele - di una parte di popolazione italiana nella veste di Pantalone,
spostati dall’alto in favore della parte di popolazione che non ha
prodotto un bel nulla che non sia colorato di nero, del lavoro in nero.
Dal
10 marzo, il Pantalone italico è stato costretto a diventare un malato
immaginato, messo quindi nell'impossibilità di produrre reddito per
mantenere se stesso e la sua razione di beneficiati del reddito di
cittadinanza.
Circola insistentemente la voce che questa situazione porterà inevitabilmente ad un maggiore indebitamento. Maggiore
indebitamento significa reddito di cittadinanza nazionale – e forse
europeo, o addirittura mondiale? E chi sarebbe questo Pantalone
sovranazionale disposto a condividere il proprio raccolto di mele, senza esserne costretto?
A pensar bene, c’è un Dio benevolo che in caso di bisogno ci manda sulla Terra un po’ di manna.
A pensare razionalmente, se un Pantalone sovranazionale esiste, deve avere un suo tornaconto e noi si deve essere consapevoli di chi sia, e di quali siano le condizioni del prestito.
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